Il giardino all'inglese
Il XVIII secolo vede arrivare in Inghilterra una nuova concezione di progettare i giardini, che durerà fino a buona metà del secolo successivo (e verrà esportata in tutto il mondo): il giardino paesaggistico.
Completamente opposto ai giardini alla francese e all'italiana, questo giardino ha come caratteristica principale l'illusoria apparenza di essere un territorio naturale quasi selvaggio e lasciato al caso. Gli architetti del verde inglesi aboliscono i terrazzi, i boschetti le aiuole e i canali per fare spazio a un giardino con dolci pendii, alberi isolati o a gruppi, ruscelletti e addirittura false rovine romane, gotiche o tempietti che si specchiano su piccoli laghi. Nasce il landscaping, l'arte di fondere il giardino con il paesaggio e questo grazie a una nobiltà e alta borghesia che non disdegna di occuparsi delle tenute agricole e, anzi, ne è fiera. Gli intellettuali britannici esaltano questo nuovo modo di progettare giardini, contrapponendola alla rigidezza dei giardini alla francese e credendola la realizzazione dell'equilibrio raggiunto dalla società inglese loro contemporanea, che nei giardini si riflette armonica e naturale. Questi giardini vengono anche chiamati "georgiani". Un grande esempio di questi giardini è l appunto "giardino inglese" nella reggia di Caserta che presenta laghetti, templi, serre e persino una piccola Pompei romana. (fonte Wikipedia)
La storia del giardino
Il giardinaggio dal medioevo fino ad oggi
In Europa l'arte del giardinaggio rinacque durante il XIII secolo, e poi nei giardini delle ville italiane nel primo Rinascimento. Nel Medioevo il giardino vive all'interno delle proprietà monacali e nelle immediate vicinanze di castelli e corti.
Questi appezzamenti sono coltivati a ortaggi ed erbe medicinali, compreso qualche albero da frutto, tutti all'esterno delle mura cittadine, per mancanza di spazio. In questo filone di giardini utilizzati per la coltivazione di erbe medicinali, si colloca il Giardino della Minerva a Salerno del 1300, considerato tra i più antichi orti botanici d'Europa e utilizzato per gli insegnamenti della Scuola medica salernitana. Solo dal XIII secolo cominciano a diffondersi giardini e frutteti all'interno dei cortili nelle case patrizie.
L'orto chiuso offre la riproduzione di un'immagine idilliaca: un terreno pianeggiante di forma regolare cinto da alte mura, che racchiude al suo interno prati verdi, fiori, erbe e frutteti, cornice ideale per una fontana di acqua purissima, da collocarsi sempre al centro. I parterre francesi, la cui tradizione risale alla fine del XVI secolo, ebbero il loro massimo fulgore nelle interpretazioni di André Le Nôtre, progettista dei principali giardini nobiliari di Francia.
Nel XVIII secolo il giardino inglese aprì nuove prospettive. Il XIX secolo vide il fiorire del revival dei giardini storici e la nascita dei giardini romantici, di cui una delle espressioni più note è quella dei cottage garden inglesi.
Nel XX secolo l'arte del giardinaggio si evolse integrandosi con la nuova disciplina urbanistica. (fonte Wikipedia)